UFFICIALE GENOA CLUB

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dimarts, 1 de novembre del 2011

Parlen Lucas Pratto i Dario Dainelli

Publicada Il Secolo XIX. 31/10/211

Firenze - Il problema è che una partita così ti lascia l’amaro in bocca, e quasi non riesci a capirla. Un po’ troppo soft all’inizio, un po’ troppo imprecisi dopo. Alla fine Lucas Pratto entra e fa la sua parte. Se è una partita scivolosa, un cammello fa pure la sua parte. Il Cammello Lucas Pratto entra e pesa. Ma non decide. A quando? «Presto. Sto studiando il campionato italiano: ogni campionato ha le sue caratteristiche. Se è questo che volete sapere, posso dire che non ne faccio una malattia. Ho fiducia. Il gol prima o poi arriverà».
Filosofia del gruppo. Quella che ogni allenatore vorrebbe far entrare in testa ai suoi giocatori. Pratto, se la sente di giocare contro l’Inter? Si candida? «Ogni giocatore vuole giocare. Si chiama giocatore, no? Ma in una squadra di calcio c’è un allenatore, ci sono rapporti. Se tocca a me, sono felice. Se gioca un compagno, io faccio il tifo per lui. Il senso di uno sport di squadra è questo, no?».
Parole dolci per chi siede in panchina. Altra analisi. Il Genoa che parte male e finisce meglio. Una partita con saliscendi. Su e giù per le dune. Il Cammello va dritto per la sua strada. «Il mister mi ha mandato dentro per fare la mia parte, credo di averla fatta. Abbiamo fatto meglio nel secondo che nel primo tempo. Ci proviamo sempre, non sempre ci si riesce. Io non l’ho visto così male, il Genoa. Non abbiamo fatto una grande partita, vero. L’avevamo preparata così, la partita. Poi è arrivato quel gol…».
Dario Dainelli la spiega così, la partita: «Siamo partiti male. Molto meglio il secondo tempo. Il guaio è che al primo errore ci hanno punito. Fossimo andati all’intervallo sullo 0-0, saremmo a raccontare un’altra partita. Però, nel secondo siamo cresciuti, abbiamo fatto salire i centrocampisti, ci è mancato solo l’ultimo passaggio. Certo, potevamo fare di più».
Giornata particolare per Daino. Il suo stadio, vecchi amici, quell’atmosfera strana. «L’emozione? Sì, all’inizio c’era. Poi inizi a giocare e scivola via». Parentesi chiusa. La partita, la serie interrotta. «Troppo facile quel gol subito, non dovevamo concedere quella ripartenza, è stato troppo facile per loro». Grandi con le grandi, piccoli con le piccole? Palla ancora a Pratto: «No, non c’è una chiave. Ci proviamo sempre, qualche volta non va come dovrebbe».
Ora l’Inter, ripartire. «Sì, sarebbe bello esserci», dice l’attaccante. «Dobbiamo ripartire dal secondo tempo di oggi. Abbiamo le qualità e possiamo avere l’intensità per fare bene», aggiunge il difensore.